La più esaustiva e completa Guida di Sorrento, fatta da chi la vive.

Storia e Miti di Sorrento

 

Storia e Miti di Sorrento

Le bellezze naturali della città Costa Sorrentina sono arricchite, se possibile, ancor di più dalle leggende ad essa legate.
Qualcuno narra che il nome “Sorrento” derivi dal nome di una giovane fanciulla “Sirentum”, figlia di Mirone e Leucosia, due contadini della zona collinare di Casarlano.
La nascita della ragazza era legata ad un voto fatto dai suoi genitori nel tempio delle Sirene, a Massa Lubrense.
Si narra che essa fosse dotata di una bellezza divina, generosa e piena di gioia di vivere si racconta che un giorno la sirena Partenope in persona si complimentò con lei e le predisse un futuro da regina. Non molto tempo dopo infatti Sirentum incontrò il principe Durazzo e i due si innamorarono immediatamente sposandosi.
Per quanto amassero viaggiare, quando Sirentum e il suo amato erano a casa condividevano ogni cosa con il popolo.
Nel 1558 sbarcarono a Sorrento i Saraceni che dopo aver saccheggiato la città , partirono portando con sé numerosi ostaggi, tra cui anche la bellissima Sirrentum.
Grazie all’amore che la giovane aveva sempre mostrato nei confronti del prossimo, tutta la popolazione di Sorrento, anche le persone meno agiate, barattarono i propri beni per rivendicare il rilascio della ragazza, che dopo lungo tempo poté ritornare a casa.
Altri invece attribuiscono l’origine del nome al mito delle sirene, creature dalla voce ammaliante, metà donne e metà pesce che dalle acque sorrentine avrebbero incantato Ulisse. Recenti studi però collegano al nome Sorrento origini greche, più precisamente al verbo “surreo”, nel suo significato “confluire”, tale scelta è quasi sicuramente stata condizionata dalle caratteristiche morfologiche della costa Sorrentina che vede confluire in essa due corsi d’acqua ben distinti.

Esistono delle discordanze rispetto alle origini di questa splendida città. In base ai numerosi, ma purtroppo, frammentari reperti ritrovati e studiati alcuni archeologi attribuiscono alla città di Sorrento origini greche, altri invece origini etrusche.

Fu senza dubbio sotto il dominio dei Romani tra il I ed il II secolo a.c., per l’ineguagliabile bellezza delle sue coste i nobili Romani infatti scelsero la città di Sorrento per la costruzione delle loro maestose ville, esse sorgevano per lo più a picco sul mare. Sembrerebbe che una delle ville più imponenti si trovasse proprio dove oggi si erge l’Hotel Vittoria, uno degli alberghi più antichi e prestigiosi di Sorrento che oggi con la propria imponenza domina su tutta la Marina Grande.

Sede arcivescovile nel 420 d.c. passò poi, nel 552 ai Bizantini.

Il Ducato di Sorrento

Per un breve periodo Sorrento ebbe un proprio Ducato, quest’ultimo si estendeva dal Sarno sino alla Campanella abbracciando l’intera penisola Sorrentina ed ebbe una certa risonanza dal punto di vista commerciale.
Il Ducato di Sorrento infatti si distinse immediatamente per le industrie che si occupavano di produzione e diffusione di forniture navali, per il commercio marittimo e per la produzione di vino ed agrumi.
Tuttavia, nonostante le sue smisurate ricchezze naturali a causa della classe aristocratica, che basava la propria ricchezza sulla proprietà fondiaria, Sorrento non riuscì mai ad affermarsi veramente come potenza marinara.
Conquistata, nel 1133 da Ruggero il Normanno, Sorrento cadde sotto il dominio del Regno di Napoli. La città perse la propria libertà politica, ma riuscì comunque a mantenere i privilegi aristocratici ed il controllo dei Casali.

L’attacco dei Turchi

Intorno al 1558 Sorrento fu vittima di una violenta e crudele invasione da parte dei Turchi. Essi ch usurparono la città saccheggiando case , chiese e monasteri,la statua d’argento di Sant’Antonino e la campana furono rubate. La città fu messa a fuoco, gran parte della popolazione uccisa e più di 2000 persone furono fatte prigioniere.
In seguito a questo avvenimento i Sorrentini decisero di rinforzare le proprie mura, e molte delle ville sorte nel periodo romano, vennero sostituite da torri di avvistamento, che avrebbero permesso al popolo di difendersi dagli attacchi via mare, tale opera si concluse solo nel 1561.

Nel 1648, il popolo contadino, capeggiato dal genovese Giovanni Grillo insorse contro l’aristocrazia. Grillo riuscì ad unire i contadini sorrentini a quelli del Piano, guidandoli in una rivolta che durò ben quattordici mesi.

Nel 1799 furono aboliti i Sedili nobiliari, questo portò nel 1808 all’autonomia del Piano e nel 1819 a quella di Meta, solo nel 1865 ad esse si unì Sant’Agnello. La città di Sorrento invece subiva quello che viene definito “rinascimento Edilizio”, questo processo ne mutò l’aspetto antico rendendola la città che conosciamo oggi..